«Le Comunità Ebraiche piemontesi costituiscono un importante oggetto di studio e ricerca, per il contributo fornito da numerosi suoi membri allo sviluppo e al progresso del nostro Paese in campo scientifico, filosofico e culturale». Con queste parole Maria De Benedetti presidente del Cepros Asti – Onlus, saluta l’avvio ufficiale del progetto Gli itinerari dei popoli. Le Comunità Ebraiche del Basso Piemonte, che sarà presentato a Palazzo Mazzetti il prossimo giovedì 22 ottobre alle ore 10,30. «In tale ambito – sottolinea Nicoletta Fasano, ricercatrice dell’Istituto Storico della Resistenza, che con Biblia e il Polo Uni- Astiss promuove l’iniziativa – il territorio del cosiddetto Basso Piemonte costituisce una provata eccellenza. Soprattutto in quei luoghi, infatti, sono rimaste tracce notevoli di questa presenza che, pur nella consueta discrezione tipica della cultura ebraica, mantengono un’attualità che incuriosisce e che vale la pena di indagare». Un progetto pluriennale che prende vita già da quest’anno e che non si propone soltanto di realizzare un obiettivo di studio: «Oltre costituire la base di una sempre utile ricerca storiografica – evidenzia infatti Antonio Ferrero, consigliere della Fondazione Palazzo Mazzetti che supporta a sua volta il progetto – valorizzare le nostre Comunità Ebraiche, ci consente di evidenziare l’incisività complessiva che gli appartenenti a quei gruppi hanno saputo e sanno ancora fornire al Territorio in cui si sono insediate. Primo fra tutti quello astigiano». Proprio per questo il programma culturale complessivo, che per il 2015 intende appunto dedicarsi principalmente alle realtà presenti ad Asti, prevede azioni concrete intese a offrire risultati concreti sia alla cittadinanza, sia agli studiosi. «Grazie, anche, alla generosa sensibilità dimostrata nei nostri confronti dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti presieduta da Michele Maggiora – prosegue ancora Maria De Benedetti – contiamo di avviare il definitivo ripristino del “Piccolo museo della Sinagoga”, restaurando alcuni mobili espostivi e operando la ripulitura e di numerosi oggetti e stoffe di valore custoditi al suo interno. Ma soprattutto, quest’anno, intendiamo realizzare l’inventario e la catalogazione in rete dei molti testi antichi presenti in Sinagoga, affinché siano resi disponibili a un pubblico sempre più vasto».