La rivista americana ‘Time‘, in collaborazione con la piattaforma Statista, ha premiato la Hankook – uno dei maggiori produttori di pneumatici a livello globale – come una delle aziende più sostenibili del 2024. È quanto si apprende da una nota stampa pubblicata dal sito hankooktire.com, il portale ufficiale della compagnia sudcoreana; in aggiunta, si legge, “Hankook Tire è stata nominata tra gli ‘Asia-Pacific Climate Leaders 2024’ selezionati dal Financial Times“.
Hankook premiata anche in Asia
La classifica stilata dal Time (quest’anno per la prima volta) si basa su oltre 20 indicatori di performance, legati alla sostenibilità e ai dati forniti dalle singole aziende. Il riconoscimento da parte del Financial Times, invece, “fornisce una valutazione complessiva del cambiamento delle emissioni di gas serra relativamente alle vendite dal 2018 al 2023, così come dei risultati ottenuti dal Carbon Disclosure Project e dal Science Based Targets Initiative (SBTI), un’iniziative globale che sostiene le aziende nel prefissare gli obiettivi in linea con le recenti scoperte climatologiche“.
A riprova del proprio impegno a favore dello sviluppo di tecnologie e prodotti sostenibili, Hankook sottolinea di essere diventata, lo scorso agosto, la prima azienda coreana di pneumatici a ricevere l’approvazione per uno degli obiettivi dell’SBTI. L’impegno, in tal senso, fa sapere il produttore sudcoreano, non è destinato ad esaurirsi, come dimostra la certificazione di sostenibilità conferita all’impianto di produzione Hankook in Ungheria. “Questi risultati” – sottolinea la nota stampa – “stanno fungono da punto di riferimento per l’industria globale degli pneumatici, tramite l’ampliamento delle applicazioni di materie prime sostenibili“.
Un mercato in evoluzione
Hankook è una delle tante aziende di riferimento del settore degli pneumatici impegnata da anni nella ricerca e nello sviluppo di soluzioni tecnologiche sostenibili. Tale impegno è motivato anzitutto dall’urgenza di abbattere l’impatto ambientale dell’intera filiera produttiva, attraverso iniziative che riguardano l’intero ciclo produttivo di ogni singolo pneumatico. In sostanza, oltre a ridurre l’impiego di materia prima vergine, Hankook (e non solo) verifica gli ambiti di utilizzo di materiale riciclato, di recupero o di origine naturale. Inoltre, per rendere il prodotto finale davvero sostenibile è anche necessario limitare le emissioni inquinanti legate ai processi di trasformazione. Non meno importanti sono le capacità prestazionali dello pneumatico finito: i prodotti di nuova generazione devono essere il più possibile resistenti all’usura, così da garantire un ciclo di vita più lungo per non incrementare la quantità di rifiuti da smaltire.
Lo slancio verso una maggiore sostenibilità è soltanto uno degli aspetti che contraddistingue questo particolare momento storico dell’industria degli pneumatici e della gomma. Un altro, tanto recente quanto significativo, è lo sviluppo dell’e-commerce di settore. Quest’ultimo, oltre ad offrire una maggiore possibilità di scelta per quanto riguarda i canali di vendita, può essere di supporto alla transizione ‘green’ dell’intero comparto; consultando siti specializzati come euroimportpneumatici.com, specializzati nella rivendita al dettaglio di pneumatici di ogni tipologia, gli utenti possono accedere facilmente a informazioni di carattere tecnico, oltre ad avere la possibilità di confrontare i prezzi di una determinata categoria di gomme o dei prodotti di un marchio specifico.
Ad oggi, infatti, i consumatori che scelgono di affidarsi all’online – o, quantomento, di metterlo alla prova – sono motivati anzitutto dal desiderio di risparmiare. E ciò è dovuto anche al recente aumento dei prezzi al dettaglio, un riflesso della crescita dell’inflazione alimentata anche dagli effetti del complesso scenario geopolitico internazionale. Nel prossimo futuro, però, saranno anche altri fattori ad orientare il processo d’acquisto; uno di questi potrebbe essere l’impronta sostenibile del prodotto finale; il motivo? Non solo la crescente consapevolezza da parte dei consumatori verso la tematica ambientale ma anche l’irrigidimento del quadro normativo comunitario. Basti pensare, a tal riguardo, come il nuovo standard Euro 7 regolamenterà anche le emissioni di particolato degli pneumatici, orientando ancor di più il mercato e la produzione.