Il PM10 è uno degli inquinanti atmosferici più importanti, esso infatti rappresenta, unitamente al PM2.5, le cosiddette polveri sottili, particelle di dimensioni minuscole che proprio per via della loro esigua grandezza possono essere facilmente inalate e, in questo modo, causare dei problemi di salute anche piuttosto seri.

La pericolosità delle polveri sottili è stata ufficialmente riconosciuta, proprio per questo sono state stabilite delle soglie massime da non oltrepassare, di cui parleremo più avanti; oltre a questo c’è da considerare anche le polveri sottili possono essere un inquinante a carattere locale, relativo ad esempio ad industrie e luoghi di lavoro, di conseguenza è indispensabile che in contesti simili la presenza di queste particelle sia adeguatamente contrastata tramite l’utilizzo di dispositivi professionali specifici, come quelli visionabili nel sito Depureco.

Ma qual è la situazione della città di Asti per quel che concerne questo tipo di inquinante? È possibile rispondere con cognizione di causa a questa domanda facendo riferimento ai dati ufficiali di Arpa Piemonte, agenzia regionale che si occupa, tra le altre cose, anche di monitorare la presenza di polveri sottili sul territorio.

Non esitiamo, dunque, e scopriamo che cosa emerge dai report più recenti.

Ad Asti, nessuno sforamento negli ultimi 30 giorni

Iniziamo col dire che la normativa europea, che vige dunque anche in Italia, prevede per il PM10 una duplice soglia: il valore annuale di concentrazione di tali polveri nell’atmosfera non deve superare una media di 40 μg/m3, inoltre il valore giornaliero di 50 μg/m3 non può essere superato per più di 35 giorni all’anno.

Arpa Piemonte rende noti i dati relativi agli ultimi 30 giorni di rilevazione e nella stazione di Asti, situata in via Salvo d’Acquisto, non è stato registrato nessuno sforamento.

In diverse giornate le rilevazioni sono state particolarmente positive, con quantità di PM10 inferiori a 10 μg/m3; si segnala, da questo punto di vista, al giornata di venerdì 13 settembre 2024, quando sono stati rilevati appena 3 μg/m3.

Non sono mancate giornate con cifre più alte, il 28 agosto è stato registrato il picco massimo degli ultimi 30 giorni, ovvero 18 μg/m3, ma si tratta comunque di una cifra distante dai valori-limite.

Il confronto delle ultime rilevazioni con i dati storici

Anche analizzando gli appositi grafici messi a disposizione da Arpa Piemonte e visionabili sul relativo sito Internet ufficiale, si nota come la città astigiana stia vivendo un periodo piuttosto positivo in termini di salubrità dell’aria, quantomeno per quel che riguarda questo tipo di inquinante.

In molte occasioni, infatti, le rilevazioni effettuate della stazione di via Salvo d’Acquisto negli ultimi 30 giorni sono vicine, talvolta perfino inferiori, rispetto ai minimi storici ad oggi registrati nelle medesime giornate.

Il già citato picco del 28 agosto, invece, ha superato quella che rappresentava, ad oggi, la cifra massima relativa alla medesima data, ma come detto si tratta di un primato che non deve preoccupare, essendo stato un dato piuttosto estemporaneo e, soprattutto, ben distante dalle soglie massime.

Concludendo, dunque, si può affermare che l’odierna situazione relativa alla città di Asti per quel che concerne la presenza di quest’inquinante nell’atmosfera è inequivocabilmente positiva; si auspica, ovviamente, che questi dati trovino conferma nei mesi a venire.