TORINO – Un legame sempre più forte è quello che unisce il Salone del Gusto e Terra Madre con il territorio piemontese e che ha visto in questi anni gli organizzatori, Regione Piemonte, Città di Torino e Slow Food, avviare partnership con istituzioni e privati per realizzare il più importante evento eco-gastronomico al mondo che propone cibi buoni impegnandosi allo stesso tempo a ridurre l’impatto della manifestazione sull’ambiente. «Siamo contenti di annunciare che sarà il direttore generale della Fao, Josè Graziano da Silva, ad aprire il 24 ottobre al Palaolimpico la cerimonia d’inaugurazione del Salone del Gusto e Terra Madre. Appuntamento aperto al pubblico, che si potrà registrare sul sito dell’evento dalla prossima settimana. Ma i lavori di preparazione della manifestazione sono già in piena attività. Stiamo allestendo l’Oval e il Lingotto Fiere: l’area espositiva rispetto al 2010 è cresciuta del 20% con 80.000 mq allestiti e 1.000 espositori in arrivo da 100 Paesi: siamo fieri di portare a Torino prodotti che non sono mai usciti dai loro villaggi. Un’operazione possibile grazie anche alla collaborazione dell’Istituto Zooprofilattico del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta», racconta Roberto Burdese, presidente di Slow Food Italia, presso l’Aula Magna del Rettorato dell’Università di Torino, introducendo la conferenza di presentazione delle ultime novità dell’edizione 2012 e delle strategie di riduzione dell’impatto ambientale applicate quest’anno. «Sei anni dopo l’avvio del progetto Eventi a ridotto impatto ambientale, il peso del Salone del Gusto e Terra Madre 2012 sull’ecosistema sarà ridotto di oltre il 65% rispetto all’edizione di riferimento del 2006. L’evento ha davvero cambiato volto: ogni singola scelta strutturale e logistica è stata valutata in base a quanto e a come incide sull’equilibrio ambientale complessivo. Per raggiungere questi risultati, non è stato sufficiente contenere l’impatto sull’ambiente, ma nuovi processi sono stati attivati riducendo a monte i rifiuti non riciclabili e limitando al massimo le emissioni di CO2», ha spiegato Luigi Bistagnino, presidente del Corso di Studi di Design del Politecnico di Torino, responsabile scientifico del progetto insieme all’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Le performance sono migliorate e nuovi ambiti di azione sono stati sperimentati grazie all’impegno di decine di partner che credono nel progetto, tant’è che, nonostante sia stato avviato sei anni fa, rappresenta una frontiera di grande innovazione nel sistema fieristico nazionale e internazionale in cui la manifestazione continua a essere leader: «Le strategie di ridotto impatto ambientale sviluppate per il Salone del Gusto sono un modello che vorremmo applicare alle prossime manifestazioni sul nostro territorio. La comunità torinese è orgogliosa di ospitare questo evento: la presenza di Slow Food rafforza l’immagine della nostra città nel mondo e impreziosisce una strategia più ampia della città volta riportare l’agricoltura entro i confini urbani con il progetto Torino città da coltivare di cui Slow Food è un partner importante», ha dichiarato nel suo intervento Enzo Lavolta, assessore alle Politiche per l’ambiente, l’energia, lo sviluppo tecnologico, la qualità dell’aria e l’igiene urbana della Città di Torino. «Tra le iniziative di sensibilizzazione lanciate quest’anno, il Premio SlowPack, rivolto ai produttori italiani e stranieri che si distingueranno per l’imballaggio dei cibi, un elemento spesso poco considerato ma che può contribuire alla riduzione degli scarti all’origine e al riciclo di quelli che non è possibile eliminare», ha aggiunto Franco Fassio, docente del Corso in Progettazione di eventi sistemici di promozione gastronomica e turistica dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche. Anche per la campagna di comunicazione sono state esplorate nuove frontiere che hanno permesso di ridurre la carta del 37% rispetto al 2010. La comunicazione web e i social media sono stati potenziati, durante l’evento i giornalisti ricevono la cartella stampa in una pratica ed ecologica chiavetta usb e il programma cartaceo è stato sostituito dalla più grande novità dell’edizione 2012: SGTM, applicazione ufficiale del Salone Internazionale del Gusto e Terra Madre, scaricabile gratuitamente per iOS e Android. «SGTM dà accesso a eventi, espositori e news sempre a portata di touch, sia prima che durante la manifestazione. Utilizzabile sia online che offline, è disponibile in italiano e inglese e offre tantissime funzioni tra cui la possibilità di programmare la propria visita e memorizzare con un click contatti dei produttori e curiosità», ha spiegato Fabiana Vernero di Sinbit, nascente spinoff del Dipartimento di Informatica dell’Università di Torino, coordinato dal direttore Luca Console, che ha sviluppato l’applicazione in collaborazione con Molecole Sistemiche per la grafica. L’edizione 2012 presenterà anche la prima esperienza organizzata di business matching, favorita dalla Regione Piemonte, grazie alla collaborazione con Tecnogranda, come ha spiegato l’assessore allo Sviluppo economico, ricerca e innovazione, Massimo Giordano: «Lo stand della Regione Piemonte diventa un vero e proprio spazio business dove le aziende agroalimentari che espongono al Salone del Gusto cercheranno nuove soluzioni per la produzione e il confezionamento dei loro prodotti sempre più all’avanguardia. È molto importante che al Salone si dia rilievo al tema dell’innovazione legato al cibo. Lo stand della Regione si presenta come un salotto attrezzato affinché le aziende possano incontrarsi, dialogare, sviluppare nuovi contatti e stabilire partnership con gli interlocutori più interessanti. La collaborazione tra il Salone del Gusto e Terra Madre, la Regione Piemonte e Tecnogranda dà quindi vita in questa edizione a un’area in cui gli espositori presenti al Lingotto Fiere e all’Oval possono incontrare alcune aziende del Polo Innovazione Agroalimentare piemontese con l’opportunità di approfondire temi legati ai processi di produzione». In conclusione Roberto Burdese ha presentato gli eventi collaterali alla manifestazione: «Il 28 settembre abbiamo inaugurato in piazza Carignano la mostra fotografica Cibi che cambiano il mondo, organizzata da Slow Food insieme alla Città di Torino nell’ambito del progetto europeo 4Cities4Dev e visitabile tutti i giorni fino al 29 ottobre. Inoltre invitiamo tutti dalla prossima settimana a partecipare agli eventi in collaborazione con Confesercenti: ben 25 bar e ristoranti nei quartieri di Piazza Vittorio, San Salvario, Quadrilatero e Murazzi dedicheranno tre martedì (9, 16 e 23) alle comunità del cibo in arrivo dal Sud del mondo con aperitivi e piatti pensati per l’occasione, sostenendo così la grande rete che crede nel cibo come motore di cambiamento. Non solo: nelle giornate della manifestazione gli eventi in città continuano con La musica che gira intorno, un ricco calendario di eventi a cura di Slow Food, Glocal Sound e Hiroshima Mon Amour». Tutto ciò è possibile grazie al supporto di realtà italiane che con la loro partecipazione sostengono attivamente questa idea del cibo come motore di cambiamento: Lurisia, Garofalo, Lavazza, Novamont, Vodafone, Intesa Sanpaolo sono sponsor ufficiali; Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT e Associazione delle Fondazioni delle Casse di Risparmio Piemontesi sostengono Fondazione Terra Madre e Slow Food; con il supporto di Fao e Cooperazione Italiana allo Sviluppo – Ministero Affari Esteri e il contributo di Coldiretti. Il programma completo del Salone del Gusto e Terra Madre e degli appuntamenti del Salone Off è su www.slowfood.it <http://www.slowfood.it> .