La musica può donare conforto, allietare, contribuire ad allentare la tensione in situazioni che possono essere difficili. Da qualche settimana, nel reparto di Oncologia dell’Ospedale di Asti, gli operatori hanno scelto proprio il messaggio portato dalle note e dalla melodia per accompagnare e rendere più gradevole il momento delle cure per i pazienti.
Nei locali della struttura è stato infatti collocato un impianto di diffusione della musica, collegato a una quindicina di casse sistemate nei locali comuni, nelle sale d’attesa, in segreteria, ma soprattutto nelle sale di terapia fra cui la stanza del sorriso, dove viene svolta la comunicazione ipnotica. I brani selezionati sono rilassanti e adeguati al contesto, e tutte le casse sono dotate di regolatore di volume a discrezione del paziente, che può scegliere di usufruire della musica o di disattivare la ricezione.
Un’idea che nasce da una storia di sensibilità nel ricordo di persone che non ci sono più.
A supporto del progetto si sono infatti intrecciati diversi gesti di solidarietà: la raccolta fondi dei colleghi di Giuseppe Fogliati – coordinatore infermieristico dell’assistenza territoriale dell’Asl At e apprezzato musicista scomparso lo scorso anno – che insieme alla famiglia hanno deciso di destinare il ricavato all’iniziativa. Quella degli amici, ospedalieri e non, di Giovanni Longo, anche lui ex operatore Asl mancato nei mesi scorsi. E la generosità di una coppia di sposi, Alessia Zaccone e Davide Gaffoglio, che in occasione del loro matrimonio hanno voluto contribuire donando parte del regalo di nozze di amici e parenti.
L’associazione Astro, che collabora abitualmente con il reparto di Oncologia, si è incaricata di raccogliere i fondi e di integrarli con risorse proprie, in modo da poter procedere all’acquisto dell’apparecchiatura.
“È un messaggio bellissimo e di grande umanità quello che questa iniziativa porta con sé – commenta il Direttore Generale dell’Asl At Flavio Boraso –. Utilizzare la musica nel reparto di Oncologia è un modo per creare un ambiente più confortevole e sostenere i pazienti nel momento delle terapie, e possiamo farlo grazie alla generosità di chi ha voluto onorare persone amate pensando al prossimo. Ringrazio tutti coloro che hanno partecipato e hanno reso possibile il progetto”.