Inizierà giovedì 14 ottobre, presso i circa 3.000 studi dei medici di medicina generale del Piemonte, la campagna di vaccinazione anti-influenzale 2021-22.
La gara di acquisto dei vaccini, svolta dalla Regione nella primavera scorsa, ha portato all’acquisizione di 1,1 milioni di dosi, aggiudicate a 4 case farmaceutiche. Sono inclusi 10.000 nuovi vaccini spray per i bambini e 40.000 nuove tipologie di vaccini per fragili e ultrafragili, per un investimento complessivo di 9 milioni di euro.
Lo scorso anno erano state vaccinate contro l’influenza 935.000 persone, in netto aumento rispetto alla stagione 2019-2020, quando erano state circa 713.000.
Il presidente della Regione e l’assessore alla Sanità hanno sottolineato durante la conferenza stampa di presentazione della campagna come, rispetto agli anni passati, il Piemonte parta in anticipo, tra i primi in Italia, con la vaccinazione anti-influenzale. Non solo uno strumento per mettere ulteriormente in sicurezza la popolazione, ma anche un modo per ridurre il rischio che i sintomi dell’influenza stagionale si sovrappongano a quelli del Covid, creando un ulteriore carico al sistema di tracciamento dei contagi. Inoltre, aggiungono come la vaccinazione antinfluenzale presso il medico di famiglia sia anche un’occasione per spiegare ai pazienti non ancora vaccinati contro il Covid l’importanza di farlo, continuando ad abbattere la platea dei non ancora immunizzati.
I sindacati dei medici di famiglia- Fimmg, Snami e Smi – hanno ricordato come l’influenza non vada sottovalutata, in quanto serio problema di sanità pubblica. Quest’anno ci sono due ragioni in più per aderire alla campagna. La prima è che lo scorso anno l’influenza stagionale è circolata poco, e quindi la popolazione non ha potuto sviluppare le opportune difese immunitarie. In secondo luogo, non essendo ancora usciti dalla pandemia Covid, è indispensabile scongiurare il rischio che si aggiunga una seconda epidemia. I medici di medicina generale, inoltre, evidenziano come la vaccinazione influenzale non si concentri in poche settimane, ma duri alcuni mesi. I pazienti sono quindi invitati a non affollarsi nei primi giorni negli studi medici. La macchina organizzativa è pronta, e i medici di famiglia sono in grado di agire con efficienza ed efficacia sul fronte vaccinale, come dimostra il fatto che lo scorso anno, pur nelle difficoltà legate al Covid, siano riusciti a vaccinare 950.000 persone nei tempi previsti.