Un robot umanoide in grado di supportare i pazienti e il personale sanitario nella compilazione di una scheda anamnestica prima della somministrazione di un vaccino. È uno dei possibili impieghi dei due robot mostrati questa mattina, nell’Aula magna dell’Uni-Astiss, agli studenti della Scuola Secondaria di 1° Grado “Brofferio” di Asti: a presentare Nao e Pepper, i ricercatori e i tirocinanti del Laboratorio di simulazione del comportamento e robotica educativa “Luciano Gallino”, coordinato dal professor Renato Grimaldi, struttura che fa parte del Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione dell’Università di Torino.
Il laboratorio Gallino ha collaborato con l’Asl AT e con l’Asl To4 per lo sviluppo di un progetto sperimentale di ricerca legato al robot Pepper, un umanoide di circa 1 metro e 20 centimetri di altezza, e al suo possibile utilizzo nei percorsi di cura e di assistenza. Nel corso dell’incontro, Sandro Brignone, in collegamento dal Dipartimento di Computer Science dell’Università di Manchester, ha illustrato come Pepper possa essere di supporto all’attività sanitaria, ad esempio, proprio nella compilazione di una scheda anamnestica prima della somministrazione di un vaccino.
In aula c’era invece Nao, un umanoide di dimensioni più contenute (circa 60 centimetri), che è adatto all’interazione con i più piccoli, anche in ambito sanitario: con i bambini ospedalizzati, oppure con i bambini che presentano disturbi dello spettro autistico. Ricercatori e tirocinanti del Laboratorio, guidati da Silvia Palmieri, hanno invitato alcuni dei ragazzi a dialogare con Nao, e hanno messo a disposizione alcuni mini-robot da programmare.
Il progetto, che è comunque in una fase di pura ricerca e sperimentazione, si inserisce in una logica chiara: nei prossimi anni il compito degli umanoidi non sarà certo quello di sostituire medici o personale sanitario nei percorsi di cura (o insegnanti nei percorsi di educazione) ma di rappresentare sempre più un contributo valido e instancabile al lavoro degli uomini.
“In sanità, come in tanti altri settori, l’innovazione tecnologica e informatica sta facendo progressi rapidissimi – sottolinea il Direttore Generale Asl AT Flavio Boraso -. Pensiamo che in futuro, fra qualche anno, l’utilizzo degli umanoidi possa essere di grande aiuto nell’ambito dell’assistenza sanitaria e di supporto all’attività degli operatori in situazioni particolari, ad esempio nell’esecuzione di compiti ripetitivi. Abbiamo quindi collaborato con grande piacere con il professor Grimaldi e con il Laboratorio Gallino nello sviluppo di questo progetto di ricerca”.