Martedì 19 novembre alle 21 nello Spazio San Giovanni di via Natta 36 ad Asti Sergio Belardinelli, ordinario di Sociologia dei processi culturali del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Bologna presenterà “Per il lavoro”, rapporto-proposta sulla situazione italiana a cura del Comitato per il progetto culturale della Cei, volume edito da Laterza con prefazione di Camillo Ruini. L’iniziativa è promossa dal Progetto Culturale diocesano con la collaborazione di Ucid, Commissione pastorale sociale e del Lavoro, Gazzetta d’Asti, Azione Cattolica, Ufficio Comunicazioni Sociali della Diocesi di Asti, Ethica, Uni Astiss, Centro Studi Renato Bordone, Fondazione Giovanni Goria e il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti e intende porsi in continuità con l’esperienza della mostra La Rinascita. Spiega infatti il referente del Progetto culturale diocesano Michelino Musso: “Il tema posto da “Rinascita” è una lettura di retrospettiva per sondare gli spazi per una nuova primavera di sviluppo, ma è soprattutto una grande provocazione che non deve essere letta solo come un ripasso di storia, ma deve sollecitare fantasie propositive di creatività per immaginare un futuro nuovo. In questo senso si colloca la presentazione di un rapporto sul lavoro per leggere il futuro riconsiderando che il noto riconoscimento della centralità del lavoro, con cui si apre la Costituzione si scontra con un profondo malessere che affligge proprio il mondo professionale; un malessere reso addirittura drammatico dalla grave crisi economica che stiamo attraversando. La pubblicazione del rapporto può contribuire a rilanciare una grande riflessione antropologica sul lavoro, che ne valorizzi insieme al lato economico-produttivo anche, e prima ancora, il significato etico, il significato per la formazione sia della persona umana, sia di una società e di relazioni sociali degne dell’uomo”. “Valorizzare a livello teorico e pratico la consapevolezza che nel lavoro si gioca la dignità della persona umana e la qualità umana delle relazioni sociali – scrivono gli autori – costituisce un po’ il filo conduttore, diciamo pure la «proposta», di tutti i capitoli del Rapporto”. “In sostanza – proseguono – riteniamo che soltanto questa consapevolezza sia in grado di sottrarre la cultura e la pratica del lavoro alle secche in cui sembra essersi arenata la nostra tarda modernità”.
IL LIBRO – La riflessione si snoda lungo quattro capitoli. Nel primo viene sviluppata una riflessione sistematica sulla dimensione antropologica del lavoro. Nel secondo si offre un quadro del lavoro nell’Italia di oggi. Nel terzo sono presi in considerazione alcuni ambiti particolari, al fine di mostrarne soprattutto le opportunità legate al momento storico che stiamo attraversando: impresa, artigianato, lavoro intellettuale, lavoro immigrato, lavoro femminile, giovani. Nel quarto e ultimo capitolo è messo a tema il futuro, con alcune proposte riassumibili in alcuni punti. Liberare il mercato del lavoro con misure di ampio respiro, contratti di tipo relazionale, incremento della produttività. Maggiore formazione, mediante un collegamento stabile tra scuola e mondo del lavoro e la diffusione di un apprendistato di alta formazione. Una nuova idea di produttività, misurata in termini non solamente quantitativi, e una nuova cultura del lavoro e del merito. Tra le prospettive trovano spazio la lotta alla precarietà e la valorizzazione del lavoro “a regola d’arte”, ossia l’eccellenza tipica del nostro Paese in molti settori. Tutti sono cordialmente invitati.