Nel 2013 l’Italia ha prodotto 47,4 milioni di ettolitri, con una crescita del 15% rispetto all’anno precedente. Un settore, quello del vino, che conta, nel nostro Paese, circa 380 mila imprese vitivinicole produttrici (circa il 23% del totale della filiera agricola) e impiega 700 mila addetti (1,2 milioni con l’indotto primario) per una produzione che supera il milione di etichette. In crescita la qualità, con i vini doc (330 le denominazioni) e docg (73) arrivati al 40% del totale della produzione enologica e gli Igt (118) al 35%, a fronte di una riduzione dei vini da tavola. Da tempo i consumi interni registrano un trend in calo e ormai sotto la soglia dei 40 litri pro capite all’anno. In crescita invece l’export, anche se nel 2013 solo termini monetari, con il conseguente aumento del valore per litro. Nel periodo gennaio-novembre 2013 l’Italia ha esportato infatti poco meno di 19 milioni di hl (-5% rispetto allo stesso periodo del 2012), per un importo di oltre 4,6 miliardi di euro (+7,6%), che dovrebbe superare i 5 miliardi a consuntivo dell’anno. Si tratta di un nuovo importante record, che conferma l’Italia il primo esportatore mondiale in volume. Principali acquirenti del vino italiano sono, nell’ordine: Usa (circa un miliardo di euro nei primi 11 mesi del 2013), Germania (quasi un miliardo di euro), Regno Unito (quasi 600 milioni di euro), Svizzera (più di 286 milioni), Canada (262 milioni), Giappone (141 milioni), Svezia (poco meno di 130 milioni), Francia (quasi 129 milioni), Danimarca (124 milioni), Olanda (quasi 107 milioni), Russia e Cina-Hong Kong (entrambe con circa 100 milioni di euro da gennaio a novembre 2013). Elaborazione dati Servizio stampa Veronafiere/Vinitaly su fonte: Oiv, Istat, Ismea, Federvini, UIV, Assoenologi secondo ultimi dati disponibili e ufficiali.