“Alle informazioni scorrette e senza fondamento tecnico, diffuse in questi mesi, rispondiamo con la verità e i dati”: il presidente Flavio Doglione e l’amministratore delegato Massimo Cimino di Asti Energia e Calore (AEC) hanno tenuto oggi una conferenza stampa sul progetto del teleriscaldamento. La società di cui sono amministratori è la proponente del piano depositato in Provincia per essere approvato. All’incontro con la stampa ha preso parte Paolo Golzio, amministratore delegato dell’Asp, socio di AEC con Iren e Asta. Il sito esterno dell’ospedale Cardinal Massaia. “La scelta di quest’area – ha spiegato Cimino – tiene conto del fatto che l’ospedale è l’edificio cittadino che consuma più energia: 4,8 milioni di Smc (standard metri cubi) di metano. Attualmente è dotato di quattro caldaie per riscaldare e rinfrescare: l’impianto non è recente e gli stessi tecnici dell’Asl ne stavano valutando l’aggiornamento tecnologico”. “La nostra centrale di trigenerazione – ha continuato Cimino – prevede di fornire all’ospedale energia elettrica, frigorifera e termica con tariffe inferiori di quelle attuali. Il costo di costruzione dell’impianto sarà a carico nostro: 22 milioni, cui se ne aggiungeranno altri 23 per realizzare l’intera rete di teleriscaldamento, 30 chilometri di tubazioni in acciaio coibentato (la cui perdita di calore sarà intorno all’1%) per servire 500 condomini ”. La qualità dell’aria. Il nuovo impianto a regime, servendo l’ospedale e altre utenze pubbliche e private, determinerà una riduzione della quantità totale di gas metano del 7%. “I dati dichiarati nel progetto – la sottolineatura del presidente Doglione – sono quelli che dovremo rispettare ottenuta l’autorizzazione della Provincia: quindi vincolanti. I valori delle emissioni in atmosfera saranno monitorati di continuo e validati dall’Arpa”. Con gli innovativi sistemi di abbattimento utilizzati per questo impianto, le emissioni di ossidi di azoto scenderanno a 2,95 tonnellate/anno contro le attuali 18,17. Anche le concentrazioni di monossido di carbonio saranno di 2,95 tonnellate/anno contro le 11,86 di oggi. “Si avrebbe cioè – ha detto Doglione – un netto miglioramento della qualità dell’aria nella zona dell’ospedale e una significativa riduzione delle emissioni complessive in città”. Rumore e impatto visivo. Il progetto di AEC rispetta i limiti di emissione imposti dalla normativa: 45 decibel diurni e 35 notturni. L’architettura e i colori degli edifici sono stati studiati per ottenere un’adeguata integrazione con il complesso dell’ospedale e l’attuale vegetazione. Altri benefici dalle tariffe al comfort. I condomini teleriscaldati avranno un servizio assicurato nelle 24 ore e non ci sarà più il problema della manutenzione delle caldaie. Le tariffe dell’energia saranno concorrenziali: “Se gli utenti valuteranno che non c’è risparmio – l’indicazione degli amministratori di AEC – non saranno obbligati ad allacciarsi. Il teleriscaldamento viene erogato nel puntuale rispetto delle regole della concorrenza e del mercato, ovvero senza mai alcun obbligo di adesione e, necessariamente, sempre a condizioni tariffarie che ne garantiscano la competitività rispetto ad altri vettori e/o soluzioni energetiche per il riscaldamento degli edifici. Inoltre la convenzione stipulata tra il concessionario e il Comune impone che siano praticate sempre tariffe uguali ai nuovi e ai vecchi clienti, in modo che a questi ultimi siano garantite pari condizioni economiche e di servizio”. “Consegneremo presto una proposta commerciale all’Asl” ha indicato Cimino, mentre in futuro saranno intensificati i rapporti con gli amministratori di condominio e gli utenti diretti: “Puntiamo ad allacciare l’ospedale nell’autunno 2016 e i condomini nel 2017”. L’impiego di imprese locali. E’ uno degli obiettivi del progetto sul teleriscaldamento: “Per questo” ha detto Doglione – il 27 ottobre approfondiremo l’argomento con l’Unione Industriale e, il giorno dopo, con la Cna. Più avanti sarà la volta di Confcooperative. Non abbiamo esteso l’invito alla Confartigianato per le posizioni assunte dal suo presidente sul progetto, ma da parte nostra confermiamo fin d’ora la disponibilità a incontrarci”. “Guardiamo alle imprese astigiane – ha spiegato Cimino – non solo per attività legate alla realizzazione dell’impianto e alla rete distributiva, ma anche per le future manutenzioni. Per questo garantiremo agli addetti una formazione mirata”. La posizione di Legambiente. A livello locale l’associazione è fortemente critica. Asti Energia e Calore ha distribuito in conferenza stampa un estratto del Rapporto sul teleriscaldamento redatto da Legambiente nazionale in cui si legge: “Tra i tanti cambiamenti avvenuti in questi anni proprio l’innovazione delle tecnologie, la ricerca e diffusione stanno permettendo di realizzare risultati fino a qualche tempo fa impensabili. Un esempio efficace è lo sviluppo che ha avuto il teleriscaldamento nel nostro Paese. Oggi sono quasi 3 milioni gli abitanti equivalenti che usufruiscono di servizi di teleriscaldamento e/o raffrescamento,che hanno permesso a famiglie e attività di risparmiare in bolletta e di ridurre inquinamento e emissioni”.