“E’ un fantastico settembre. Se fino a pochi giorni fa potevano esserci dei dubbi sull’effettiva qualità delle uve Barbera d’Asti, oggi possiamo affermare, senza ombra di smentita, che l’annata 2018 è in gran parte eccellente”. Spiega così il presidente di Coldiretti Asti, Marco Reggio, la decisa virata dell’annata verso l’altissima qualità, proprio nel giorno dell’inizio dei conferimenti alle cantine della “Barbera Amica”.
Questo è il sesto anno di attuazione del “Progetto Vino”, realizzato da Coldiretti Asti attraverso il Consorzio Terre di Qualità con la consulenza del Centro Studi Vini del Piemonte, e già ribattezzato progetto “Barbera Amica” per gli evidenti benefici portati alla redditività dell’uva più rappresentativa del territorio. Il meccanismo è ormai perfettamente collaudato e, nonostante i tanti passi avanti fatti in questi anni dal comparto vitivinicolo, in primo luogo con il valore delle uve Barbera d’Asti mediamente attorno all’euro al chilogrammo, le adesioni continuano a crescere, sia in termini di produttori che di ettari coinvolti.
“Per la vendemmia 2018 – specifica Antonio Ciotta, direttore di Coldiretti Asti – la superficie coinvolta ha raggiunto i 200 ettari, i viticoltori aderenti sono 87 e il valore dell’uve andrà sicuramente ben oltre i 2 milioni di euro”.
La vendemmia della “Barbera Amica”, se il tempo sarà clemente, si protrarrà fino al 6/7 ottobre prossimo e coinvolgerà la Cantina Barbera dei Sei Castelli di Agliano Terme, partner ormai storico del progetto Coldiretti, la Cantina Terre Astesane di Mombercelli e da quest’anno anche la Cantina Sociale di Nizza Monferrato per quanto riguarda le uve biologiche (in quest’ultimo caso i conferimenti cominceranno dal 30 settembre).
Come per le precedenti vendemmie, i viticoltori si sono attenuti scrupolosamente al protocollo di produzione delle uve e quindi la qualità risulterà sicuramente ottima anche quest’anno. D’altra parte non è ormai più un mistero che, in media, gli aderenti al progetto Coldiretti abbiano performance qualitative superiori rispetto ai colleghi fuori dal “Barbera Amica”.
“L’annata 2018 – ci spiega Salvatore Giacoppo, tecnico vitivinicolo del progetto “Barbera Amica” – è risultata essere molto umida rispetto alle precedenti, con precipitazioni che, in alcune zone, hanno raggiunto quantità storiche, nonostante questo però è anche stata un’annata molto calda. Anche quest’anno si sono registrate alcune grandinate più o meno intense sui vigneti un po’ su tutto il territorio, in ogni caso bisogna anche rilevare che nel complesso la carica produttiva risulta essere generosa”.
Tutti questi fattori hanno portato ad avere una difformità non solo tra le varie zone, ma anche all’interno dei vigneti fino al mese di agosto, poi da settembre il tempo ha contribuito notevolmente a una crescita qualitativa delle uve. “Abbiamo praticamente recuperato un grado a settimana – sottolinea Secondo Rabbione, responsabile del Centro Studi Vini del Piemonte che ha sede a San Damiano d’Asti – l’acido malico è sceso regolarmente e le escursioni termiche di questi ultimi giorni hanno ulteriormente influito sulla maturazione delle uve”.
Si prospetta dunque un’ottima annata per la Barbera d’Asti, con punte significative di eccellenza laddove i viticoltori hanno seguito attentamente e con perizia i protocolli produttivi.
Se la qualità non è dunque in discussione, l’obbiettivo prioritario anche di questa vendemmia diventa il valore delle uve. Proprio ieri l’apposita commissione della Camera di Commercio di Asti ha fissato i mercuriali delle uve che comprendono anche le prime quotazioni delle Barbera d’Asti. I prezzi in contrattazione sono sostanzialmente gli stessi della precedente vendemmia, leggermente al ribasso nei valori minimi ma più alti in quelli massimi. La Barbera d’Asti Docg è quindi stata rilevata in una forbice compresa fra i 65 centesimi e 1,15 euro, ma se diradata e selezionata (come per altro hanno fatto quest’anno gran parte dei viticoltori) l’oscillazione è compresa fra 1,05 e 1,35 euro al chilogrammo. “Queste rilevazioni – sottolinea Ciotta – sono sicuramente riferite alle prime partite vendemmiate e verosimilmente, considerando l’ulteriore rivalutazione qualitativa registrata in questi ultimi giorni prima della vendemmia, dovrebbe ancora esserci una tendenza al rialzo”. “Teniamo conto, ad esempio, che per l’annata 2017 – gli fa eco Reggio – il progetto “Barbera Amica” ha visto mediamente liquidare per le Barbera d’Asti Docg importi superiori ai 90 centesimi al chilogrammo, con le Docg Barbera d’Asti Superiore a 1,40 euro al chilogrammo. Sarebbe quindi veramente importante riuscire ad alzare ulteriormente la soglia minima verso 1 euro al chilogrammo per tutte le tipologie di Barbera d’Asti”.