“Una comunità, piccola o grande che sia, supera i momenti più difficili quando è capace di attivare le persone che ne fanno parte, orientando energie e competenze verso un comune obiettivo. Un territorio vince quando il “noi” batte l’io, quando ognuno fa la sua parte e tutti remano nella stessa direzione. Durante il periodo più difficile dell’Emergenza Covid, l’Astigiano ha dato prova di essere un territorio forte e unito grazie allo spirito di sacrificio e alla dedizione di tante persone che si sono impegnate per gli altri: è a loro che la Cia di Asti ha deciso di dire un “grazie” speciale e sentito con il Premio Agrestino 2020”.
Così il presidente della Cia di Asti, Alessandro Durando, ha aperto la cerimonia di consegna del Premio che si è svolta venerdì 28 agosto nella sede Cia di Opessina. Al suo fianco, a sottolineare l’importanza dell’occasione, c’erano il presidente nazionale della Cia Dino Scanavino, il presidente regionale Gabriele Carenini e con loro il direttore Marco Pippione e il componente della Giunta provinciale, Ivano Andreos.
L’Agrestino nasce nel 1987 figure che si sono particolarmente impegnate nella promozione e valorizzazione dell’agricoltura. Quest’anno è stato consegnato a istituzioni, ordini professionali e volontari che si sono distinti per lo straordinario sforzo nella lotta al Covid.
In rappresentanza di tutti i servitori dello Stato (Forze di Polizia, Protezione Civile, Enti locali e Amministrazioni pubbliche) che hanno contribuito a vario titolo a supportare le famiglie, le aziende, gli operatori sanitari, i volontari è stata premiata la Prefettura di Asti.
Il Prefetto Alfonso Terribile, che non poteva essere presente alla cerimonia, tramite un messaggio al presidente Durando ha voluto estendere “i sentimenti della più sentita riconoscenza a tutti coloro che durante il periodo particolarmente difficile dell’emergenza sanitaria hanno operato in favore della collettività, con encomiabile dedizione, altruismo e passione”. Il premio è stato ritirato dal Viceprefetto Vicario Raffaele Sirico che ha sottolineato il grande impegno sostenuto dalle Forze dell’Ordine, dalle amministrazioni pubbliche e dai sindaci della provincia costantemente in prima fila nella gestione dell’emergenza, una vera e propria “guerra” contro un nemico tanto più subdolo quanto più invisibile.
L’Azienda Sanitaria Locale di Asti ha ricevuto l’Agrestino 2020 in rappresentanza di tutti gli operatori sanitari, socio-sanitari e ausiliari operanti nelle strutture pubbliche e nelle strutture private accreditate al Servizio Sanitario Nazionale, che durante l’emergenza COVID hanno lavorato incessantemente al servizio degli ammalati, dei ricoverati e delle loro famiglie.
Il direttore amministrativo dell’Asl Gianfranco Masoero e il direttore sanitario Gloria Chiozza, ritirando il Premio, si sono associati alla Cia nell’esprimere “un pensiero di particolare gratitudine a tutti i colleghi, operatori dei presidi sanitari ospedalieri e territoriali”.
Claudio Lucia, presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia Asti, ha ritirato la targa in rappresentanza di tutti i medici ospedalieri, di famiglia e dei servizi territoriali che durante l’emergenza COVID hanno lavorato incessantemente al servizio degli ammalati, con abnegazione e a rischio della propria vita. Lucia ha dedicato un pensiero particolare ai 184 colleghi italiani che hanno perso la vita a causa del Covid .
Particolarmente toccante il messaggio che l’Ordine delle Professioni Infermieristiche della provincia Asti, tramite il presidente Alberto Campagnolo e il consigliere Ilaria Scavino, presente alla cerimonia, ha indirizzato alla Cia e a tutta la comunità astigiana. “Siamo stati chiamati “eroi” e “angeli”, ma non siamo né l’uno né l’altro: siamo professionisti. E se
quando abbiamo scelto questo percorso non potevamo immaginare di impattare con una
situazione del genere, il nostro codice deontologico ci ha ricordato che la realtà va affrontata non con paura, ma con competenza e abnegazione – scrive l’Ordine delle professioni infermieristiche di Asti – Non lo facciamo per vocazione, non lo facciamo per obbligo: lo facciamo sì, ovviamente per mantenere le nostre famiglie, ma anche per un senso etico che non riteniamo né eroico, né angelico, ma semplicemente, splendidamente umano. In tutta onestà e senza falsa retorica, il Premio Agrestino che oggi accettiamo con orgoglio e
commozione ci riscalda particolarmente il cuore per la sua particolarità, per l’eccezione che
rappresenta, per la volontà degli agricoltori di Asti di pensare e di dedicare a noi un motivo d’onore che normalmente è rivolto all’interno della propria comunità”.
L’Agrestino è stato poi assegnato ai volontari del soccorso.
Per la Croce Rossa di Asti ha ritirato il premio il vice presidente Gianni Venturi mentre per la Croce Verde di Asti sono intervenuti il presidente Domenica Demetrio, il direttore dei servizi Sergio Gallo e Roberto Bramafarina, componente del direttivo.
Per il Coordinamento Territoriale del Volontariato di Protezione Civile di Asti hanno ritirato il premio Giuseppe Baracco, presidente durante i duri mesi del lockdown, al suo fianco c’era Walter Marenco che gli è subentrato nel ruolo all’inizio di agosto.
L’Agrestino 2020 è stato infine assegnato all’Associazione Dono del Volo capofila del Progetto “Dona la Spesa” promosso dall’assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Asti in sinergia con Caritas, Croce Rossa, Pastorale Giovanile, San Vincenzo, Cav. Il presidente del “Dono del Volo” Caterina Calabrese, ritirando il Premio ha ricordato che “grazie alla generosità di tanti astigiani e alla stessa Cia – che ha sostenuto l’iniziativa con frutta, verdura, carne e formaggi dei propri associati – sono state aiutate circa 1200 famiglie durante l’emergenza Coronavirus. Questo risultato è stato possibile grazie alla rete di solidarietà costruita durante l’emergenza, un patrimonio di buone pratiche che continua a operare e si è già data nuovi obiettivi”, ha concluso Calabrese.
“Gli enti, le istituzioni ma soprattutto le persone che la Cia di Asti ha raccolto stamane sotto l’ombrello dell’Agrestino sono la migliore rappresentazione del “Paese che vogliamo”, il grande progetto che stiamo promuovendo come strategia per condurre il Paese fuori da una crisi sociale, economica e ambientale senza precedenti – ha sottolineato il presidente nazionale della Confederazione Agricoltori, Dino Scanavino.
Gabriele Carenini, presidente di Cia Piemonte, ha ricordato il grande lavoro svolto dagli agricoltori durante il lockdown per assicurare i rifornimenti di prodotti alimentari freschi ai supermercati e alle famiglie, anche attraverso la consegna a domicilio.
Una solidarietà ricambiata dai consumatori che hanno premiato i prodotti locali con gli acquisti che hanno consentito la stessa sopravvivenza di molte aziende messe a rischio dalla chiusura forzata dei ristoranti e dal blocco delle esportazioni. “Un caso esemplare è quello della robiola di Roccaverano che si è salvata dalla crisi grazie al supporto delle famiglie, sensibilizzate dalla Cia e dal Consorzio di tutela”, ha ricordato Alessandro Durando.
La cerimonia si è chiusa con la consegna di un omaggio ai dipendenti della Cia di Asti che hanno raggiunto il traguardo della pensione: Anna Guercio e Salvatore Seminara.
E proprio da Anna Guercio, 40 anni e oltre di esperienza alla Cia, è arrivata la riflessione che ha chiuso la mattinata come una ciliegina sulla torta: “Ippocrate diceva: che il tuo cibo sia la tua miglior medicina, coltiviamo la salute consumando prodotti a chilometro zero. Facciamo bene a noi stessi e alla nostra comunità”.