Da oggi, con Job in Country, anche nell’Astigiano è più facile cercare manodopera disponibile per l’agricoltura. Il nuovo servizio di intermediazione tra domanda ed offerta di lavoro, è stato attivato da Coldiretti per offrire ad imprese e lavoratori uno strumento e un luogo di incontro.
Per utilizzare il portale “JOBincountry” basta accedere dal sito Coldiretti, www.coldiretti.it. Il primo passo è quello di registrarsi. Per le aziende, occorre inserire le offerte di lavoro, indicando le caratteristiche professionali richieste e le condizioni relative alle offerte (come mansioni e retribuzione). Per chi è invece in cerca di occupazione, è possibile inserire il proprio curriculum e la propria disponibilità alla nuova occupazione, e mantenere sempre aggiornati i propri dati professionali.
“Job in country – sottolinea il presidente di Coldiretti Asti, Marco Reggio – è una banca dati, una piattaforma autorizzata al servizio di intermediazione della manodopera dal Ministero del Lavoro. Si pone come obiettivo principale di combattere le difficoltà occupazionali, garantire le forniture alimentari e stabilizzare i prezzi e l’inflazione con lo svolgimento regolare delle campagne di raccolta. Potrà quindi essere molto utile per la prossima vendemmia, per la raccolta delle mele e per quella delle nocciole, oltre ovviamente quando c’è la necessità di affrontare immediatamente lavori straordinari che possano prospettarsi in ogni azienda agricola”.
“L’iniziativa – sottolinea Diego Furia, direttore di Coldiretti Asti – è estesa a tutto il territorio nazionale e in Veneto ha già avuto un buon successo in via sperimentale, attirando ben 1500 offerte di lavoro in una settimana. Risultano particolarmente interessati gli studenti universitari, i pensionati, i cassaintegrati, ma non mancano neppure operai, blogger, responsabili marketing, laureati in storia dell’arte e tanti addetti del settore turistico in crisi, secondo Istat, desiderosi di dare una mano agli agricoltori in difficoltà e salvare i raccolti. Il 60% ha fra i 20 e i 30 anni di età, il 30% ha fra i 40 e i 60 anni e infine 1 su 10 (10%) ha più di 60 anni”.
Il progetto è stato avviato in autonomia in attesa che dal Governo e dal Parlamento arrivi una radicale semplificazione del voucher “agricolo” che possa consentire a studenti, cassaintegrati e pensionati lo svolgimento in via straordinaria dei lavori nelle campagne. Mancano i braccianti stranieri anche per effetto delle misure cautelative adottate a seguito dell’emergenza Coronavirus da alcuni Paesi europei, dalla Polonia alla Bulgaria fino alla Romania, con i quali occorre peraltro trovare accordi per realizzare dei corridoi verdi privilegiati per i lavoratori agricoli. Inoltre è indispensabile lavorare agli accordi con le Ambasciate per favorire l’arrivo di lavoratori stranieri che nel tempo hanno acquisito spesso esperienze e professionalità alle quali ora è molto difficile rinunciare.
In ogni caso con Job in Country di Coldiretti contribuisce a mettere in contatto, nei singoli territori, i bisogni delle aziende agricole in cerca di manodopera, con quelli dei cittadini che aspirino a nuove opportunità di inserimento lavorativo, in un quadro di assoluta trasparenza e legalità. L’attività è svolta direttamente nelle singole province attraverso le Società di servizi delle Federazioni provinciali ed interprovinciali della Coldiretti, secondo un modello di capillare distribuzione sul territorio.