37 Chiocciole, 39 Bottiglie, 14 Monete, 117 Top Wine: questi i riconoscimenti assegnati in Piemonte dalla Guida Slow Wine 2025, disponibile dal 23 ottobre in libreria e sullo store online di Slow Food Editore, e in anteprima sabato 19 ottobre al Superstudio Maxi di Milano in occasione della presentazione nazionale e della grande degustazione aperta al pubblico, a partire dalle 14, con oltre 470 banchi di assaggio alla presenza diretta dei produttori, e circa 1000 vini da assaggiare.
Unico caso tra le pubblicazioni di settore, la quindicesima edizione è una guida corale, realizzata da 252 collaboratori che visitano tutte le cantine recensite, tratteggiando così uno spaccato aggiornato e puntuale del panorama vitivinicolo italiano contemporaneo di qualità.
Due le novità importanti di quest’anno: tutte le aziende recensite non praticano il diserbo chimico, mentre con i Best Buy, che sostituiscono il riconoscimento del Vino Quotidiano, la guida segnala una selezione di Top Wine che, nelle rispettive denominazioni e tipologie, offrono un prezzo eccezionale. La prima scelta è un messaggio politico forte, che rispecchia il Manifesto per il vino buono, pulito e giusto e quanto Slow Food sostiene da tempo contro l’uso della chimica di sintesi e, in particolare dei pesticidi, nelle colture, oltre che un ulteriore passo verso la costruzione di un rapporto sempre più armonico con la natura; mentre la seconda risponde a un’esigenza del mercato, dando una soluzione più in linea con i tempi e utile per i lettori che cercano un riferimento per orientarsi nel mondo della vitivinicoltura pulita e sostenibile.
Il Piemonte visto da Slow Wine
Il Piemonte è stata una delle regioni meno colpite dagli attacchi di peronospora nel 2023, subendo perdite relativamente contenute. La siccità e le ondate di caldo anomalo, tuttavia, hanno messo a dura prova i vignaioli. Le annate 2022 e 2023 hanno registrato una piovosità media di circa 400 millimetri, la metà del solito, e il Monferrato è stata l’area dove si sono verificate le maggiori precipitazioni. Nonostante queste difficoltà, la tenacia dei produttori ha permesso di ottenere vini per lo più equilibrati e di ottima qualità. La gestione dell’alcol particolarmente elevato ha creato difficoltà soprattutto a chi utilizza il legno piccolo per l’affinamento, poiché l’estrazione degli aromi è risultata più aggressiva. Il Nord Piemonte e il Roero continuano a crescere, con quest’ultimo sempre più proiettato verso un’indipendenza dalla Langa grazie a un’offerta completa, in cui i “nuovi” Arneis si distinguono per un profilo gustativo competitivo a livello nazionale. Infine, il Monferrato, duramente colpito dalla flavescenza – un problema che richiede un intervento urgente da parte della ricerca scientifica e della politica – sta diversificando la produzione, con un crescente successo di vitigni interessanti come baratuciat, cortese, freisa, grignolino, slarina, e naturalmente la superstar timorasso.
La presentazione di Slow Wine 2025
Sabato 19 ottobre a Milano, negli ampi spazi di Superstudio Maxi, si svolge la presentazione nazionale dedicata alle cantine premiate, ai giornalisti e ai collaboratori della guida. Si comincia alle 10 con il convegno Il mercato chiede vini di pronta beva, ma il clima la pensa diversamente. Lo stato dell’arte di un settore in rapido cambiamento, un tema esplicitato anche nei video realizzati durante le visite in azienda dei collaboratori e inseriti con QR Code nelle singole schede in guida.
A partire dalle 14 e fino alle 20, segue la grande degustazione aperta al pubblico. Oltre 470 banchi di assaggio con la presenza diretta dei produttori, e oltre 1000 vini da assaggiare.
Il costo del biglietto d’ingresso è di 49 euro (39 euro per i soci Slow Food e i soci Fisar), e comprende anche una copia della guida Slow Wine 2025.
Marianna Natale