Domenica 29 settembre, alle 12.20, su Rai Uno, la trasmissione Linea Verde sarà in Piemonte per raccontarne le Terre Alte, dove sono in atto interessanti esperimenti di gestione comunitaria del territorio, messi in atto negli ultimi anni e che prevedono, mediante le associazioni fondiarie, un’azione di recupero dei terreni agricoli e forestali, molto spesso incolti e abbandonati. Questo ha consentito la valorizzazione del patrimonio fondiario, la tutela del paesaggio, la prevenzione dei rischi idrogeologici e degli incendi.
La trasmissione proporrà ai suoi oltre 3 milioni di spettatori un viaggio lungo alcuni territori montani del Piemonte, dove lo spopolamento sembrava inesorabile e dove invece oggi sorgono fiorenti attività. Le telecamere, ad esempio, mostreranno la vendemmia in Alta Langa, dove la coltivazione della vite si è spostata sempre più in alto, dando nuova vita al territorio. In Val Maira racconteranno come questo luogo sia diventato uno dei più amati dal turismo straniero, grazie ai percorsi escursionistici, ai borghi recuperati e alla cucina genuina. Un servizio percorrerà poi la Val Grana, fino ad arrivare agli alpeggi sopra il paese di Castelmagno, dove nasce un formaggio straordinario e ci mostrerà come i terreni più in basso vengano recuperati per far posto a una nuova coltivazione: quella del tartufo nero pregiato.
“La Regione Piemonte – dichiara l’assessore alla Montagna, Fabio Carosso – si è dotata di una legge che riconosce nell’associazionismo fondiario uno strumento per la valorizzazione funzionale del territorio e per il miglioramento dei fondi di qualsiasi natura (agricoli, forestali o misti). L’obiettivo è quello di ricomporre le aree di coltivazione produttive ed economicamente sostenibili, senza interferire con il diritto di proprietà, così da agevolare l’occupazione, la costituzione e il consolidamento di nuove imprese agricole, di rivitalizzare le attività agro-silvo-pastorali, di garantire la conservazione del paesaggio e di incentivare il turismo e le produzioni locali. Forti di questa esperienza si è ritenuto di divulgarla a livello nazionale, utilizzando i finanziamenti del Fondo di sviluppo rurale per realizzare con la Rai questo progetto, coordinato con il Settore Sviluppo della Montagna e Cooperazione Transfrontaliera”.
“Quella della promozione dell’associazionismo fondiario – conclude l’assessore – è solo una delle misure che la Regione intende adottare per favorire lo sviluppo della montagna. Stiamo studiando strumenti che incentivino la crescita di tutti i settori, come ad esempio il turismo. Va poi sottolineato come creare occasioni di occupazione non basti. Se vogliamo che i nostri giovani tornino a vivere nelle vallate, occorre che vi trovino dei servizi che rendano per loro attrattivo trasferirsi dalla città, perché nelle Terre Alte trovano occasione di una vita più a misura d’uomo. Penso ad una viabilità adeguata, ad infrastrutture tecnologiche, alle scuole, ai servizi medici, tutti aspetti che sono compito delle istituzioni garantire e su cui lavoreremo nei prossimi anni”.