A vendemmia iniziata, da nord a sud e da est ad ovest della provincia di Asti, le ottime previsioni qualitative e quantitative, preannunciate nelle ultime settimane, si stanno pienamente confermando.
Alta la qualità, interessante la resa (mediamente tra il +5/10%), con acidità e Ph che, seppur variabili da areale ad areale, rientrano nei range delle annate migliori. Le prime analisi fatte sui vitigni bianchi, in particolare, sui Pinot e a base spumante, hanno denotato curve di maturazione interessanti.
“La situazione, tuttavia, si configura piuttosto disomogenea, con concentrazioni di Acido Malico, Acido Tartarico, Ph e Acidi organici molto diversi da zona a zona” spiega Secondo Rabbione, vice direttore Coldiretti Asti, nelle sue funzioni di Direttore del Centro Studi Vini del Piemonte di San Damiano d’Asti. “Mai come quest’anno è importante provvedere al campionamento sull’uva, al fine di determinare il momento più appropriato per la raccolta”.
L’abbondante pioggia primaverile e di inizio estate e le escursioni termiche di fine agosto sono risultate un toccasana per la vendemmia in corso che, nella sola provincia astigiana, interessa una superficie vitata di 13.850 ettari. Condizioni che, complessivamente, hanno riportato la raccolta nei tempi consueti, recuperando la settimana di anticipo della stagione 2023.
E se nelle annate passate i viticoltori hanno dovuto fare i conti con il disaccoppiamento tra la maturità fenologica e quella tecnologica, quest’anno la situazione torna ad allinearsi. “Il Centro dispone di tutte le strumentazioni necessarie per rilevare i parametri di riferimento a partire dalle analisi di estraibilità, sia su bucce sia su vinaccioli, per determinare, in questo caso, la maturità fenologica, ma anche per il Ph e l’accumulo degli zuccheri” prosegue Rabbione.
“Dal punto di vista fenologico” spiega il tecnico vitivinicolo Coldiretti Asti Pier Paolo Anziano, “la cacciata è stata in generale ottima, riducendosi a buona in quegli areali, fortunatamente pochi, nei quali la siccità è risultata persistente e gli eventi grandinigeni si sono riversati violentemente. Anche la fioritura è risultata buona, ottima l’allegagione e buona/graduale l’invaiatura. Dal punto di vista fitosanitario, infine, sono risultati leggermente superiori alla norma gli attacchi di Peronospora e Oidio, compensati adeguatamente da chi ha effettuato i trattamenti negli slot temporali ideali. Complessivamente, è stata rilevata una recrudescenza su Mal dell’esca, minore su Flavescenza dorata”.
Intanto, sono partiti anche i conferimenti del Progetto BarberAmica, promosso da Coldiretti Asti, presso le Cantine Cooperative di Agliano, Mombercelli, Govone (con Portacomaro e Montegrosso) e Nizza. Complessivamente, il progetto interessa 20/22mila quintali di prodotto ricavato da 200 ettari di superfici vitate. Si tratta di Chardonnay, Cortese, Dolcetto, Ruchè, Grignolino, Barbera, Cabernet e Nebbiolo. “Rilevamenti interessanti che, da oltre 20 anni, concorrono ad implementare la preziosa banca dati che conta centinaia di campionamenti/anno”.