Città più smart, sostenibili, a misura di cittadino, ma soprattutto libere dallo smog. È la sfida che lancia il Treno Verde 2014, la campagna di Legambiente e Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane dedicata al rilevamento dell’inquinamento atmosferico e acustico e pensata per informare, sensibilizzare e promuovere tra i cittadini le buone pratiche per una mobilità sostenibile e per l’abbattimento delle polveri inquinanti. Soprattutto le polveri sottili (PM10 e PM2.5) continuano, infatti, a soffocare i nostri centri urbani rendendo l’aria irrespirabile e mettendo a serio rischio la salute dei cittadini. Nel 2013 su 91 città monitorate da Legambiente, 43 hanno registrato valori di PM10 superiori ai limiti di legge. A guidare la classifica di Legambiente “PM10 di tengo d’occhio” relativa al 2013, ci sono Torino (126 giorni di superamento, su un massimo di 35 consentiti, del limite medio giornaliero di 50 microgrammi per metro cubo stabilito dalla legge), Napoli (120) e Frosinone (112). Appena sotto al podio ci sono anche Alessandria (92), Salerno (90), Benevento (89) e Vercelli (86). In undicesima posizione la nostra Asti con 79 sforamenti. Fuorilegge anche Novara con 60 sforamenti e Biella con 43. Ma anche il 2014 non sembra andare meglio. A meno di due mesi dall’inizio dell’anno, in alcune città italiane monitorate da Legambiente si sono già registrati oltre 20 giorni di superamento (sui primi 36 giorni dell’anno) e tra i capoluoghi di regione sono sette le città che hanno superato già per oltre dieci giorni il limite medio giornaliero stabilito dalla legge per il PM10. Dati che indicano la necessità di imprimere un cambiamento decisivo che metta al centro la rigenerazione e riqualificazione urbana, dove il trasporto urbano non sia più incentrato sull’utilizzo del mezzo privato ma sulla mobilità pubblica sostenibile con mezzi a basso impatto ambientale. Temi questi che saranno affrontati in questa 26esima edizione dal Treno Verde 2014, in partenza oggi dalla Capitale. La campagna, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, farà tappa in 11 città lungo tutto lo stivale dal 13 febbraio al 28 marzo per poi terminare il viaggio a Torino il 25, 26, 27 e 28 marzo. Durante le tappe il convoglio ambientalista, grazie alla mostra interattiva ospitata a bordo delle sue quattro carrozze, incontrerà studenti, cittadini e amministrazioni per promuovere la qualità dei territori, l’innovazione nei centri urbani e l’attenzione negli stili di vita. “Il 2013, sancito dalla comunità europea come anno dell’aria, doveva essere l’occasione per affrontare seriamente il problema dell’inquinamento atmosferico ma, invece, si è fatto davvero poco e anche il 2014 non sembra iniziare nei migliori dei modi –dichiara Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta-. Le nostre città devono tornare a respirare, ad essere più verdi, ad avere uno sviluppo in sintonia con l’ambiente ed essere delle fucine di innovazione. Ripensare i centri urbani, migliorare la qualità di vita e dell’aria significa prima di tutto ripartire dal trasporto pubblico, che si conferma essere un passaggio strategico per il cambiamento dei nostri centri urbani. Eppure proprio nella nostra regione che vanta primati europei per smog si è deciso di cancellare dodici tratte ferroviarie e di tagliare pesantemente i fondi per il trasporto pubblico locale. Continuiamo così a respirare smog e ad accumulare ulteriore ritardo nella competizione con la qualità della vita delle città europee”. Compagno di viaggio del Treno Verde, come nelle precedenti edizioni, sarà il Laboratorio mobile Qualità dell’Aria di Italcertifer, che in ogni città rileverà i dati relativi all’inquinamento acustico e alla qualità dell’aria. Oltre ai valori del PM10, saranno raccolte informazioni sulle concentrazioni nell’aria di benzene, biossido di azoto, monossido di carbonio, biossido di zolfo e ozono. E quest’anno verrà monitorato anche il PM2.5 con l’obiettivo di tenere alta l’attenzione anche sulla frazione di polveri più dannose per la salute e di pretendere che a livello europeo e nazionale siano adottati valori limite più stringenti e maggiormente, idonei a tutelare la salute dei cittadini, fissando valori giornalieri o più a breve termine oltre il valore obiettivo come media annua attualmente vigente. Con l’entrata in vigore del Decreto legislativo 155/2010 le città sono obbligate a monitorare anche la porzione più fine delle polveri, il PM2.5. Nel 2012, su 63 città monitorate, 17 hanno raggiunto o superato la concentrazione media annua prevista di 25 μg/m3. Cremona in testa con 37μg/mc, seguita da Monza (34μg/mc) e Torino (33μg/mc). Cuore centrale del convoglio ambientalista sarà la mostra didattica e interattiva allestita all’interno delle quattro carrozze, dove è stata realizzata una smart city. La prima carrozza è dedicata al tema della “mobilità sostenibile”: dal trasporto su ferro alla mobilità elettrica, dall’urbanistica all’intermodalità, passando per le zone a traffico limitato, le piste ciclabili e le zone 30 il visitatore farà un percorso che gli permetterà di capire quali scelte devono essere prese dalle città e dai cittadini per dire no allo smog, per aprire le porte alla libertà di muoversi in maniera veloce e a basse emissioni. Alla “città” è dedicata la seconda carrozza all’interno della quale l’allestimento è stato pensato per raccontare un’urbanistica che risponde alle esigenze dei cittadini e dell’ambiente. Energia pulita e integrata, analisi del ciclo di vita, difesa del suolo e prevenzione del rischio idrogeologico e sismico, edifici sicuri ed efficienti. Tema centrale della terza carrozza sono gli “stili di vita”: in questo vagone saranno dati tanti piccoli accorgimenti per essere cittadini attenti e più smart. Ad esempio verrà spiegato come isolare l’abitazione per renderla efficiente, come fare una spesa sostenibile, come tenere sotto controllo i consumi domestici e, soprattutto, come differenziare, riciclare i rifiuti. Infine la quarta carrozza del Treno Verde è un vero e proprio “parco urbano”, perché la città secondo Legambiente è più verde e con spazi pubblici attrezzati che consentono di passare il tempo libero e non solo, respirando aria pulita o coltivando orti, riappropriandosi di tutti quegli spazi verdi spesso lasciati all’incuria e all’abbandono. “PM10 ti tengo d’occhio”: la classifica di Legambiente dei capoluoghi di provincia che hanno superato la soglia limite di polveri sottili in un anno; il Dlgs 155/2010 prevede un numero massimo di 35 giorni/anno con concentrazioni superiori a 50 µg/m3. Anche per il 2013 delinea un quadro critico per quanto riguarda la qualità dell’aria nei principali centri urbani. Nel redigere questa classifica si è presa come riferimento la centralina peggiore (ovvero che ha registrato il maggior numero di superamenti nel corso dell’anno) presente nella città, a partire dai dati disponibili sui siti delle Regioni, delle Arpa e delle Provincie. È stato scelto questo criterio per il confronto tra le città perché le Regioni scelgono modalità diverse nella comunicazione dei dati e nel conteggio dei superamenti. La centralina peggiore sicuramente non è indicativa della qualità media dell’aria di tutto il perimetro urbano, ma riporta la situazione più critica di cui gli amministratori locali e gli abitanti devono essere a conoscenza e di cui devono tenere conto. Il dossier Mal’aria di città è scaricabile al seguente link: http://www.legambiente.it/