Ripartono i programmi all’estero di Intercultura, con l’uscita del nuovo bando che già mette a concorso i posti e le borse di studio per i programmi dell’anno scolastico 2021-22.
Il 2020 è stato un anno particolare anche per i programmi di mobilità studentesca. Durante la primavera scorsa, quando per la prima volta il mondo ha dovuto affrontare le incognite della pandemia, diversi studenti sono rientrati in anticipo dalle loro esperienze all’estero. Ora però, gradualmente, iniziano a vedersi dei segnali positivi anche in questo settore. Ad agosto e a settembre, Intercultura, l’Associazione di volontariato senza scopo di lucro che promuove scambi interculturali in tutto il mondo da oltre 65 anni, ha registrato le prime partenze, per diverse destinazioni europee e in qualche caso anche per gli Stati Uniti e altre mete. Ora il nuovo bando (www.intercultura.it/come-partecipare), destinato prioritariamente a studenti nati tra il 1° luglio 2003 e il 31 agosto 2006, si rivolge ai ragazzi che non intendono rinunciare alla possibilità di vivere una delle più importanti esperienze formative per il proprio futuro. L’iscrizione non è vincolante per la partecipazione, ma deve essere necessariamente effettuata entro il 10 novembre 2020 per potere partecipare alle selezioni. Tra le novità, spiccano l’anno scolastico in Grecia e il trimestre e l’anno scolastico nel Regno Unito.
Contando sulla presenza di oltre 5.000 volontari che operano in tutta Italia, l’Associazione in queste settimane è impegnata in un ciclo di presentazioni per fare conoscere a tutti le opportunità esistenti. A Nizza Monferrato l’appuntamento è in programma per Sabato 10 Ottobre alle ore 16 presso il Foro Boario Pio Corsi (Piazza Garibaldi, 40), mentre ad Asti l’appuntamento è fissato per Lunedì 12 ottobre alle ore 17.30 presso la Banca C.R. Asti (Piazza Libertà, 23). Per studenti, genitori e insegnanti interessati, sarà l’occasione di conoscere i volontari della zona, che seguiranno passo passo l’esperienza dei ragazzi e delle loro famiglie.
All’incontro interverranno anche diversi studenti rientrati da poco dall’esperienza all’estero, che racconteranno la loro vita presso la scuola locale e con la loro famiglia ospitante.
I volontari spiegheranno al pubblico anche le modalità per richiedere una borsa di studio, tra cui si segnalano anche quelle istituite grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti (www.intercultura.it/fondazione-cassa-di-risparmio-di-asti ), della Fondazione Compagnia di San Paolo (www.intercultura.it/fondazione-compagnia-di-san-paolo ) e della Fondazione CRT (www.intercultura.it/fondazione-crt).
Intercultura, in quanto Associazione di volontariato senza scopo di lucro, da sempre mira ad avere un impatto sociale forte sulla nostra società, attraverso centinaia di borse di studio, che provengono da un fondo proprio e dalle donazioni liberali di aziende, enti e fondazioni che sostengono i progetti dell’Associazione.
Studenti e genitori di Asti e provincia interessati a ricevere maggiori informazioni sui programmi possono contattare i volontari del Centro locale di Asti, chiamando il responsabile dei programmi all’estero Giorgia Restivo al numero 334 7287419
Per chi non potesse partecipare all’incontro, sul sito nazionale di Intercultura ogni settimana è possibile seguire una diretta online per scoprire le Storie dei ragazzi che sono stati in tutto il mondo e le caratteristiche dei programmi e del bando di concorso. Per registrarsi www.intercultura.it/presentazioni-online
L’EFFETTO INTERCULTURA: UN’ESPERIENZA CHE FA CRESCERE
E CHE CAMBIA LA VITA
Tra gli studenti partiti dalle scuole del territorio di Asti e provincia, molti riconoscono il forte impatto dell’esperienza Intercultura nel loro percorso di crescita
“In questi primi mesi ho capito tanto, ma la cosa che mi ha colpito di più di questo inizio è stata il valore che ho imparato a dare alle cose, alle emozioni, anche alle più piccole. A volte il solo sorriso di un fratello ospitante quando torni a casa ti rallegra la giornata”
(Valentina, 6 mesi in Finlandia)
Del resto le testimonianze e i dati a supporto di queste affermazioni non mancano, ad iniziare dalle dichiarazioni di personaggi che in passato hanno partecipato ai programmi di Intercultura, come Samantha Cristoforetti (“i miei orizzonti si sono ampliati come non avrei mai potuto immaginare; io la renderei un’esperienza obbligatoria per tutti”), Luca Parmitano (“È stata l’esperienza che mi ha cambiato la vita e ha fatto nascere in me la fiducia e la consapevolezza di potere seguire il mio sogno, diventare astronauta”), a tanti altri, come Gaia Gozzi, la recente vincitrice di Amici (“L’esperienza con Intercultura ti regala la volontà di batterti per ciò in cui credi”) o Maria Concetta Mattei, giornalista del Tg2 (“Ho capito che la realtà ha infinite sfumature e una bellezza che puoi apprezzare soltanto se cerchi di spogliarti dei tuoi preconcetti”). Sul canale YouTube di Intercultura si trovano le interviste a loro e tanti altri personaggi, famosi e non, che raccontano la loro esperienza all’estero da giovani.
Secondo un’indagine condotta dall’Istituto di ricerca Ipsos su un campione di 886 partecipanti ai programmi di Intercultura, partiti tra il 1977 e il 2012
•l’84% di chi partecipa a un programma di Intercultura si laurea vs la media italiana tra ex liceali pari al 56%
•il 32% ottiene il massimo alla laurea rispetto al 24% della media nazionale
•l’89% conosce mediamente due lingue straniere, rispetto alla media italiana del 24%
•l’84% dichiara di non avere avuto difficoltà a trovare/cambiare cambiare lavoro;
•il 69%si dichiara complessivamente molto felice, uno stacco netto rispetto alla media degli italiani che è del 47%
•il 48% ha svolto attività di volontariato, rispetto alla media degli italiani del 13%
Il beneficio del singolo studente, insomma, va a ricadere sull’intera collettività. Lo dimostra anche una ricerca sviluppata nel corso del 2020 dalla Fondazione Intercultura. Sviluppata con metodologia SROI e focalizzata sull’analisi dell’impatto sociale generato dal programma di mobilità studentesca, da questo studio emerge che per ogni euro investito nei programmi di mobilità studentesca di Intercultura, sono stati generati 3,13 euro di beneficio sociale.