Per quasi tutto il mese di dicembre, durante mostra intitolata “Metamorphosis”, gli studenti del Cpia di Asti avevano osservato le fotografie di Mark Cooper con il desiderio di capire cosa ci fosse di “nascosto e di meno visibile”. Martedì 20 febbraio 2018 il fotografo di origine inglese è ritornato presso i locali della scuola per spiegare quali sono state le esperienze che lo hanno portato a trasformare la sua passione per la fotografia in un mestiere e a scegliere l’Italia come luogo in cui vivere.
I primi scatti fotografici realizzati durante l’infanzia, le immagini dei luoghi e delle persone incontrati durante i numerosi viaggi in Medio Oriente, in Nord Africa, e le fotografie del paesaggio del Piemonte scattate dall’alto e la ricerca di paesaggi, sensazioni attraverso foto dal micro al macro hanno accompagnato il racconto di Cooper. Gli studenti hanno percepito immediatamente che l’artista “utilizza la macchina fotografica come specchio dell’anima trovando nuove emozioni” ed è stato subito “feeling”. Le immagini dell’artista hanno gettato ponti tra le lingue e i vissuti dei presenti che arrivano da Paesi di tutto il mondo, provocando forti suggestioni e stimolando diversi interventi.
L’incontro ha sicuramente portato un valore aggiunto alla conoscenza delle sue opere, ma più di tutto ha migliorato negli studenti la capacità di comprendere le motivazioni che stanno alla base del gesto artistico, dei desideri e le passioni che muovono lo sguardo del fotografo e del suo rapporto con il mondo che lo circonda. “Metamophosis” era il titolo della mostra e tramite il suo racconto Cooper ha sicuramente trasmesso fiducia nei presenti, invitandoli a “volare”, a utilizzare le trasformazioni che la vita a volte ti obbliga a subire per scoprire le proprie doti e creare nuove opportunità di realizzazione personale.