Per il terzo anno consecutivo, Mario Nosengo sarà il direttore artistico di Asti Teatro. Una conferma attesa, ufficializzata dalla Determinazione Dirigenziale del Comune di Asti, che rinnova la fiducia a una figura chiave del panorama teatrale nazionale.
L’edizione 2025 del festival, la numero 47, proseguirà quindi nel segno della continuità, ma con uno sguardo sempre più rivolto al futuro e all’insegna del rinnovamento. Un approccio sottolineato anche dall’assessore alla Cultura, Paride Candelaresi: “Sono molto contento di proseguire il lavoro iniziato su Asti Teatro con Mario Nosengo, persona di indubbie capacità e competenza e che gode di tutta la mia stima. Insieme a Eugenio Fea, che ringrazio, Nosengo sta portando uno sguardo nuovo sulla manifestazione, su un festival importante che non può rimanere sempre uguale a se stesso, ma deve vincere le sfide nuove e moderne che il teatro porta con sé. Ringrazio anche Alexander Macinante dell’ufficio stampa e tutte le persone che collaborano durante l’anno a questa manifestazione, e che la rendono un fiore all’occhiello della nostra città”.
L’incarico è stato affidato a Nosengo attraverso una procedura diretta, come previsto dal regolamento comunale per le prestazioni di natura artistica. La professionalità e l’esperienza del regista sono state ritenute elementi imprescindibili per garantire al festival una programmazione innovativa, di qualità e all’altezza delle sfide contemporanee. Ne abbiamo discusso con il diretto interessato.
Nosengo, come ha accolto la notizia?
Con entusiasmo e gratitudine. Ringrazio l’assessore Candelaresi per avermi rinnovato un incarico prestigioso e che cerco di onorare con fierezza e passione. Ringrazio anche lo staff di Asti Teatro, senza il quale il festival non verrebbe mai attuato con risultati così importanti.
Quali obiettivi si pone per questa terza edizione da direttore artistico?
Puntiamo a consolidare il ruolo di Asti Teatro come evento culturale di riferimento, mantenendo il giusto equilibrio tra tradizione e innovazione. Stiamo cercando, insieme ad Eugenio Fea, di raggiungere un pubblico sempre più ampio con il desiderio, ormai palese, di riconquistare la città con il suo meraviglioso pubblico e portare a teatro il pubblico del futuro, i giovani.
In che modo?
Esplorando nuove prospettive sceniche, mantenendo sempre alta l’attenzione sulla qualità delle produzioni e sulla capacità del festival di dialogare con i temi del presente.
L’intervista completa sul numero della Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 28 marzo 2025
Elena Fassio