Come ogni viaggio conduce a una meta anche il Campionato Nazionale under16 è giunto al termine per gli Alfieri Asti, che purtroppo non sono riusciti a qualificarsi per i play-off, ma hanno lasciato comunque un’impronta nei cuori e sui caschi degli avversari.
Se si guarda al record vinte-perse lo score è impietoso, 0-6, ma nel football anche in casi come questi si riesce a trovare molti aspetti positivi, c’è un detto che fa “ogni maledetta domenica si vince o si perde, resta da vedere se si vince o si perde da uomini”.
I ragazzi astigiani sono stati davvero dei grandi piccoli uomini, combattendo e lottando ad ogni snap, su ogni palla e yard su yard non si sono mai arresi o disuniti, anche quando magari il punteggio parziale lasciava poche speranze, non hanno mai mollato fino al triplice fischio.
È stato cosi anche domenica, quando ad Asti sono arrivati i Seamen, capolisti del girone, che hanno confermato il loro status di favoriti per la vittoria del campionato vincendo per 40-8, anche se in realtà la partita è stata molto più combattuta di quanto il risultato possa far pensare.
I Seamen sono stati bravi ad approffittare delle sbavature degli astigiani, traendone il massimo quanto a punti segnati, ma davanti hanno sempre trovato dei guerrieri e dei combattenti che anche dopo ogni sbaglio hanno avuto sempre lo stesso atteggiamento e la stessa voglia di lottare.
Come anche nelle gare passate alla lunga la difesa astigiana l’ha fatta da padrone, dando sempre maggior fiducia all’attacco in grado di macinare sempre più terreno fino ad arrivare al Touchdown con annessa trasformazione da 2 punti completata con successo.
Ancora una volta sono usciti tra gli applausi e a testa altissima, perchè, anche se in pochi rispetto agli avversari, si sono fatti valere fino a conquistare anche il rispetto e la stima anche dei coach avversari, che hanno sempre apprezzato, la sportività, la lealtà e la voglia di giocare e lottare su ogni yard, degli Alfieri.
Ora ad aspettarli c’è l’entrata a far parte della Senior di cui rappresenteranno, non solo una parte importante del presente, ma soprattutto una parte fondamentale del futuro.