Al termine della stagione regolare vinta con pieno merito e con 26 risultati utili su 26 a disposizione (20 vittorie, 6 pareggi, 125 gol fatti e 63 subiti), Sergio Tabbia ha rassegnato le proprie dimissioni. Al termine della gara con il Putignano, caratterizzata dal grande spirito sportivo e dagli ottimi rapporti con la società pugliese, il mister nero-arancio ha espresso il proprio intento con una nota.
Ecco le parole del mister:
“Il 15 aprile è scaduto il mandato settennale del Presidente della Repubblica Italiana…Senza presunzione alcuna e senza volermi minimamente paragonare alla più alta carica dello Stato, mi sembra del tutto logico ed anche comprensibile che anche un allenatore possa concludere il suo settennato sulla panchina di una squadra … mi piace di più rispetto alla ipotesi della famosa “crisi del settimo anno”.Sono stati sette anni meravigliosi, con quattro vittorie consecutive del campionato (C2, C1, B ed A2), due più che positivi piazzamenti nella massima divisione (play-off) e la vittoria della Coppa Italia nella passata stagione; in questo settimo anno concludiamo la regular seanson al primo posto (ed imbattuti) e di ciò sono profondamente orgoglioso.Però nella vita, sportiva soprattutto, ritengo sia importante sapere dire “basta” al momento opportuno e questo credo sia proprio tale per il bene mio e, in particolar modo, di questa splendida Società che non finirò mai di ringraziare, perché mi ha sempre messo in condizione di espletare il mio lavoro nel modo migliore possibile. Forse proprio per questa ragione (sembra assurdo, ma è così), cioè quella di sentirmi giustamente in dovere di ottenere sempre i migliori risultati a lungo termine, mi ha creato uno stato psicologico di stress che determina questa mia decisione.Ho deciso di comunicare la mia decisione al termine della stagione regolare, perché ho il sacrosanto dovere di permettere alla Società di fare le proprie valutazioni e, conseguentemente, le opportune scelte in tempi non necessariamente brevi. Inoltre credo fermamente nella serietà e professionalità dei miei giocatori e del mio staff, per cui tutti insieme lotteremo fino all’ultima goccia di sudore per conquistare questo agognato scudetto (che, con orgoglio, affermo meritiamo di vincere) quale dono ad una Società che tanti sforzi ha compiuto per raggiungere determinati traguardi e, perché no, alla città di Asti, il cui nome, con onore, abbiamo portato in giro per l’Italia”