Alice nel paese delle meraviglie: Parigi 2024. Non una favola, non più. Ma un sogno che si realizza per la terza volta.
La “mamma” astigiana Alice Sotero, nonostante qualche problema fisico della vigilia, mai ha smesso con gli allenamenti, la concentrazione e la costanza nel desiderio di centrare la terza esperienza olimpica consecutiva nel pentathlon moderno. Giù il cappello, qualsiasi sarà il risultato agonistico. Per la gente di Asti, è lei la “regina” nello sport. Le sue riflessioni a pochi giorni dall’esordio olimpico di Parigi.
E’ molto tempo che si parla dell’Olimpiade di Parigi 2024. Finalmente sono alle porte.
“Sì, il periodo che è passato dall’ultima Olimpiade di Tokyo è volato grazie alla gravidanza e alla gestione della vita con una figlia. Come pentathlon saremo a Parigi solo dopo l’inaugurazione, gareggeremo nei giorni 8, 10 e, se si andrà in finale, l’11 agosto. Cerco di prepararmi al meglio e solo quando sarò in Francia inizierò a vivere veramente questa Olimpiade”.
Cosa significa la terza partecipazione consecutiva ai Giochi Olimpici? Un record per una pentatleta italiana e astigiana.
“Sì e sono tutte esperienze diverse tra loro. Soprattutto a Rio: nonostante una bella gara ancora acerba, non mi aspettavo niente. Sono andata per “partecipare” e basta. A Tokyo un trauma non vedere pubblico per il fattore covid. Invece a Parigi la sentirò di più perché vicina all’Italia e mi raggiungeranno parenti e amici. Sarà sicuramente un’edizione molto diversa da Rio e Tokyo”.
Dopo tanti successi internazionali manca la ciliegina olimpica.
“Ovviamente abbiamo lavorato tanto dopo Tokyo per centrare l’obiettivo. Però la gara olimpica è sempre particolare, non si sa mai cosa può capitare. Dopo la gravidanza non sono mai uscita dalla top ten ma, ripeto, in una competizione olimpica non ci sono certezze. Cercherò di fare il meglio possibile”.
L’intervista completa sul numero della Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 26 luglio 2024
Giuseppe Pio