Il 29 ottobre alle 18 in videoconferenza Anna Foa con Gabriele Segre presenterà “Il suicidio di Israele” (Laterza).
Introdurrà l’incontro al Castello di Cisterna Bruna Laudi. Anna Foa ha insegnato Storia moderna all’Università di Roma La Sapienza. Si è occupata di storia, della cultura nella prima età moderna, di storia della mentalità, di storia degli ebrei.
Cosa è cambiato dalla conferenza di gennaio con Emilio Jona?
“La guerra si è esacerbata a Gaza. Nella West Bank, coloni ed esercito attaccano i palestinesi, distruggono tutto con la scusa di combattere Hamas. Vogliono cacciare i palestinesi impedendo l’idea di uno Stato palestinese”.
Perché questo saggio?
“Dopo aver tenuto una conferenza a Roma per Laterza a febbraio sul tema “Diaspora e Israele”, editore e amici mi hanno chiesto di scrivere. Bisogna intervenire e parlare senza finzioni ma, nella diaspora europea, pochissimi lo fanno. Molti hanno detto che si deve sostenere Israele per non dare voce agli antisemiti, il vecchio ragionamento di quando non si attaccava lo stalinismo per non dare spazio al fascismo. Si deve parlare a voce alta, senza paura di dire la verità, come hanno fatto gli israeliani dal 7 ottobre”.
Il titolo?
“Mi è venuto in mente scrivendo, accolto dall’editore con entusiasmo ma è stato malcompreso. E’ difficile non capire. Non voglio il suicidio di Israele, descrivo una situazione come la vedo. Soprattutto, tento di frenare questo disastro con un piccolo tassello che, se tutti parlassero, cambierebbe le cose”.
L’intervista completa sul numero della Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 18 ottobre 2024
Giovanna Cravanzola