L’imprenditore del settore informatico Livio Negro è il nuovo presidente della Fondazione Cassa di risparmio di Asti: ha sconfitto Aldo Pia per 10 voti a cinque. Succede a Mario Sacco che, dopo otto anni, non poteva più essere ricandidato.

Negro, 60 anni, è presidente del Parco paleontologico ed ex presidente dell’Asp di Asti, noto anche per essere il proprietario del relais “Le Cattedrali” nella sua amata Vallandona.

Sentiamo a caldo le sue impressioni e le sue motivazioni a seguito dell’importante incarico ricevuto.

Quali sono le prime iniziative che prenderà all’inizio del mandato?

“Sono stato nominato da pochi giorni e, sinceramente, devo ancora avere contezza della situazione in essere. Sarei presuntuoso se già partissi con iniziative personali anche se, naturalmente, qualche idea ce l’ho. Intendo essere un presidente che vuole rappresentare il consiglio di indirizzo e il consiglio del Cda. Il “mood” deve essere corale, condiviso, espressione del consiglio tutto”.

Ha già in mente progetti a medio e lungo termine?

“E’ chiaro che qualcosa in mente ce l’ho ma, prima di parlarne, lo voglio condividere con il consiglio di indirizzo. L’attenzione sarà rivolta ai progetti sostenibili nel medio e lungo termine, ma i finanziamenti a pioggia a tutti quanti non sono una soluzione, occorre raggruppare i progetti che creino rete e abbiano un futuro. Per sviluppare progetti importanti occorrono diversi anni. E’ necessario un cambio epocale e tre cose sono fondamentali: bisogna valorizzare la città di Asti, il territorio e la Banca. Per fare questo ci vuole un cambio di mentalità culturale, bisogna andare oltre all’invidia, al non va mai bene niente, alla negatività assoluta. Fa parte un po’ della nostra mentalità di “bogianen” ma sempre in Piemonte, nel Cuneese, l’unità di intenti ha portato grandi risultati. Occorre coinvolgere le associazioni e i cittadini per fare uno sforzo comune lavorando sulla formazione e sull’aspetto culturale, dobbiamo essere critici verso noi stessi per cambiare, per andare oltre certi schematismi e non avere paura di accettare le sfide”.

Lei non è un politico bensì un imprenditore di successo: sarà un vantaggio?

“Ho a cuore il mio territorio, mi interessa lo sviluppo di questa terra, renderla appetibile per attirare turisti ma anche qualcuno che voglia investire e valorizzare. Come presidente dell’Ente Parchi, con il sacrificio di tutti, abbiamo ottenute dei buoni risultati, abbiamo anche commesso errori e c’è ancora tanto da fare, ma non ci siamo risparmiati”.

L’intervista completa sul numero della Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 19 luglio 2024

Massimo Allario