Marco Cerrato, 30 anni, ha sempre avuto la passione per l’agricoltura fin da piccolo. Disse addirittura alla sua maestra di non aver potuto fare i compiti per motivi validissimi: doveva piantare i pomodori. Dopo aver passato l’infanzia e le estati sui trattori e aver studiato all’Università di Agraria, ha deciso di riprendere la passione del nonno. Oggi è l’unico conduttore, assieme ad un socio, della sua azienda agricola in Valfenera, avendo deciso di prendere una strada diversa dai propri genitori. Con lui abbiamo parlato delle prospettive della sua azienda e del potenziale dell’agricoltura sostenibile.
Da quanto tempo conduce la sua azienda agricola?
“La nostra azienda nasce nel 2011, sono in società con Marco Trinchero, apicoltore di Valfenera. Conduciamo circa 500 alveari. Da aprile a metà novembre è invece il periodo dell’orticoltura. Abbiamo fragole, asparagi, zucchini e peperoncino piccante. Vendiamo poi all’ingrosso ai mercati generali di Milano”.
In cosa consiste il vostro lavoro con le api?
“Non solo nella produzione del miele. Facciamo l’impollinazione delle mele in Trentino e in Friuli durante la primavera. Una volta tornati a casa ad aprile, iniziamo il mercato delle api, che vengono vendute a pacchi. Le alleviamo qui in Valfenera. In montagna produciamo invece il miele millefiori, a mio parere il più buono perché più floreale e gustoso, e di castagno, un miele più amaro e più abbinabile ai formaggi, mentre a valle produciamo quello d’acacia. Facciamo anche quello di Tiglio, più delicato e per palati più raffinati”.
La vostra produzione guarda anche al biologico?
“Sì, sul miele siamo biologici. L’apicoltura biologica consiste nel combattere i parassiti dell’ape, come la Varroa, attraverso metodi, come il blocco di covata, che ci permettono di evitare prodotti di sintesi che inquinino l’ambiente. È come una agricoltura biologica applicata all’allevamento delle api”.