Il titolo della sua tesi di laurea in Sociologia lascia pochi spazi a dubbi sulla sua vita e la sua esperienza “Qualità e costi nei servizi ospedalieri”. Entra in quel mondo di numeri e pazienti nel lontano 1967, come impiegato di concetto all’ente ospedaliero “Opere Pie” di Alessandria e da lì inizia la sua scalata. Vent’anni dopo è direttore amministrativo dell’allora Ussl 70 di Alessandria, poi nel 2001 direttore generale dell’ex Asl Novi, Ovada e Acqui e nel 2010 commissario straordinario dell’Asl alessandrina. Mario Pasino, figlio di Bruno, Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria, trucidato dalle Brigate Nere il 31 gennaio 1945, era approdato la scorsa estate ad Asti, da commissario straordinario della Casa di Riposo Maina-Città di Asti a sostituire il dimissionario Carlo Camisola.
Che situazione ha trovato?
“Non bella. Ma il mio lavoro è sempre stato far quadrare i conti: anche gli enti pubblici hanno bisogno di bilanci in pareggio. Abbiamo trovato debiti per poco meno di 8 milioni, di cui oltre 2 milioni derivanti da debiti con le banche e mutui. Abbiamo trovato una struttura che perdeva ogni mese circa 100.000 euro. Una struttura con enormi potenzialità ma bisognosa di ristrutturazioni ed ammodernamenti, alcuni dei quali previsti per legge”.
Cosa avete fatto?
“Per prima cosa abbiamo cercato e trovato il pareggio di bilancio per partire, finalmente, dall’anno zero: che non è un risultato da poco ed è quello che mi ha convinto a restare e a continuare a lavorare per risolvere gli altri problemi. Abbiamo inviato una richiesta di contributo alla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti per 500.000 euro per ammodernare l’impianto antincendio di cui non sappiamo tuttora l’esito. Richiesto proroga per le altre ristrutturazioni previste per Legge e, la cui scadenza era fine anno”.
Rette aumentate da subito…
“Facciamo pure chiarezza e un distinguo. Gli ospiti che usufruivano di rette convenzionate con la Regione Piemonte non sono stati toccati. Ma, sui restanti avevamo casi di persone che pagavano 870 euro mensili contro una retta media di mercato di 1800/2.000 euro mensili. Abbiamo adeguato le rette a una tariffa comunque più bassa del mercato e la media degli aumenti si è aggirata sull’80%. Per chi non poteva permettersela, avevamo chiesto al Comune di Asti di venire loro incontro. Non abbiamo mai chiesto ai nostri ospiti cifre che non si possono permettere”.
Intervista completa e altri approfondimenti sulla Casa di Riposo Città di Asti sul numero della Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 20 gennaio 2023
Paolo Viarengo