Riflettori puntati sulle Olimpiadi di Parigi 2024 con un campione nello sport e nella vita: Matteo Piano. Un fuoriclasse della pallavolo con due partecipazioni olimpiche alle spalle. Che ora si trasformerà in spettatore in presenza in Francia.
Con la nazionale italiana di pallavolo è stato l’ultimo astigiano a vincere una medaglia olimpica: l’argento a Rio 2016. Che ricordi si porta dentro?
“Eh sì. Ho la fortuna gigante di vivere tutto con estrema semplicità. Una cosa bellissima. Sembra passata una vita. Ricordo l’affetto della città, tutto molto bello. Una sensazione che rimane con tanta gente che ha vissuto Rio con me”.
E non va non dimenticata la presenza di Matteo Piano anche ai Giochi di Tokyo.
“Si, ho gareggiato in entrambe le Olimpiadi. Non posso lamentarmi, anche se a Tokyo poteva andare meglio nel risultato. In Giappone è stata un’Olimpiade vissuta un poco come nel “cotone”: purtroppo si era ancora in piena emergenza covid”.
Quali differenze tra le due esperienze?
“A Rio è stato davvero tutto bello, ho conosciuto moltissime persone. Invece a Tokyo è mancata proprio la condivisione con la gente. Mai visto nulla che non fosse la nostra palestra. L’Olimpiade deve essere la potenza della condivisione. Se perdi il villaggio, la magia olimpica, la città dove sei, le persone, allora diventa una manifestazione come un’altra”.
L’intervista completa sul numero della Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 26 luglio 2024
Giuseppe Pio