Gli appassionati di musica lo conoscono già da tempo in veste di bassista ma oggi Roberto Sburlati, nome d’arte Losburla, astigiano trapiantato a Torino, è anche cantautore. Nei giorni scorsi è infatti uscito il suo primo album “I Masochisti” (per Libellula), dieci brani che oscillano fra stoner rock, atmosfere psichedeliche e melodie semplici e dirette affiancate da soluzioni musicali tutt’altro che scontate. Tutto condito da testi crudi, forti che non tralasciano però una ricerca stilistica fatta di assonanze e figure retoriche Da bassista a cantautore. Qual è stato il percorso che ti ha condotto verso il primo album? E’ stato un percorso naturale che ho seguito senza forzature…ho sempre scritto canzoni, mi sono deciso a registrarne alcune e a far uscire un album tutto mio nel momento in cui mi sono sentito pronto, quando cioè il desiderio di esprimermi con qualcosa che fosse solo mio è diventato irrefrenabile. Raggiungere un proprio stile e identità, quanto è importante per un musicista? E’ fondamentale per ogni musicista. Partendo dal presupposto che non è nè facile nè scontato riuscirci, credo che provarci sia per un musicista un dovere morale, sopprattutto nei confronti di se stesso. Questo non significa fare per forza qualcosa di diverso e sperimentale, si può avere una propria identità anche facendo cover. Quanto conta per te il testo di una canzone rispetto alla musica? Per il mio progetto il testo è importantissimo, tant’è che in alcuni pezzi di questo disco ho costruito la musica sul testo e non il contrario. In generale, credo che dipenda molto dal genere e dal mezzo che si sceglie per trasmettere emozioni. Insomma quando ascolto i Pink Floyd, o agli antipodi i Queens of the stone age, capire il testo mi interessa fino a un certo punto, sono rapito da altre cose! Per ascoltare dal vivo Loburla: 21 settembre al Viper Theatre di Firenze, il 16 ottobre nell’Associazione culturale Ohibò di Milano, l’11 gennaio al Cinema Vekkio di Corneliano d’Alba e il 24 gennaio al circolo Arci Pantagruel di Casale Monferrato. L’intervista completa sulla Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 20 settembre 2013.