Valentina Mira sarà ospite di FuoriLuogo domani, sabato 3 luglio, alle 17.30.
La scrittrice romana, classe 1991, è collaboratrice del Corriere della Sera e del Manifesto. Ha da poco pubblicato per Fandango Libri la sua opera prima. Il titolo è “X” e tratta il tema dello stupro. Nel suo romanzo autobiografico racconta la banalità della violenza e dell’abuso di potere. L’abbiamo intervistata in vista dell’incontro di sabato pomeriggio.
Da quale esigenza nasce il suo romanzo e cosa si aspetta da questa presentazione che tratterà, inevitabilmente, un tema così delicato?
“Il mio testo ha il fine di creare un dibattito collettivo e abbattere il muro di silenzio che distingue le vittime di stupro. Il 90 per cento non denuncia. Vedo al mio romanzo come a un mattoncino necessario a scuotere gli animi in questa mia opera di decostruzione dell’isolamento emotivo che provano le vittime. Non mi faccio portavoce di un movimento, ma volevo raccontare la mia esperienza senza retorica”.
Il suo libro sta avendo molto successo fra pubblico e critica. Non che sia un male, ma non teme che ora il suo nome possa essere legato per sempre a quello di scrittrice impegnata che parla di molestie?
“È un problema che in effetti mi sono posta. Il pericolo c’è, ma io desidero puntualizzare che mi sento una scrittrice sin da quando sono bambina. Io ho sempre voluto scrivere. Anzi, mai avrei pensato che il mio primo romanzo potesse nascere da un’esperienza così dolorosa. Ora più che mai, anche confrontandomi con altre donne che hanno letto il libro, mi sono resa conto di quanto questo lavoro di comunicazione sia necessario, ma nei miei lavori futuri non voglio di certo ripetermi. Sono una persona, una donna e, soprattutto, una scrittrice”.
Chi sono i suoi riferimenti letterari e quali hanno ispirato la narrazione di X?
“Da piccola ho amato J.K. Rowling e Roal Dahl, ma nel tempo non ho potuto sottrarmi a Dostoevskij e Shakespeare: hanno raccontato l’espiazione, la solitudine e tragedia dell’uomo come pochi altri. “X” è stato anche influenzato da Commando Culotte della fumettista francese Mirion Malle: un’opera imperdibile”.
L’intervista completa sul numero della Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 2 luglio 2021